L’idea è del sottoscritto, Davide Martinoni. Ho 50 anni e sono giornalista di cronaca locale per il quotidiano laRegione Ticino, oltre che collaboratore di “Cooperazione”, settimanale della Coop, e della “Rivista di Locarno” (Armando Dadò Editore). Da 27 anni mi occupo in primo luogo di quanto accade nel Locarnese, ma non disdegno approfondimenti di respiro cantonale. In questo senso, fra le altre cose, negli ultimi anni ho pubblicato un reportage-inchiesta sulle carceri ticinesi (uscito nel 2015), un’inchiesta sulla procedura d’asilo e la rete di sostegno e protezione dei migranti che giungono in Svizzera (uscita fra il 2012 e il 2013) e realizzato un dossier (tutt’ora in evoluzione) sulle Scuole speciali ticinesi.

Sento particolarmente affini al mio modo di fare giornalismo un respiro più ampio rispetto alla cronaca spicciola e uno sguardo verso temi di carattere sociale. Questo progetto di documentario risponde proprio a questi due “istinti”.

Naturalmente, mai avrei potuto imbarcarmi in questa avventura senza dei professionisti del settore audiovisivo che “traducessero” le mie intenzioni in un percorso filmato. Ho pertanto chiesto la collaborazione a due videomaker – ma prima di tutto amici – che raccogliendo la sfida hanno dimostrato grande entusiasmo e notevole sensibilità. Si tratta di Paolo Vandoni e di Lorenzo Pomari, entrambi videomaker collaboratori della Radiotelevisione della Svizzera italiana.

Paolo Vandoni è nato nel 1972 e dopo le scuole dell’obbligo a Minusio e lo studio della lingua inglese a Los Angeles, ha frequentato il Cisa a Lugano fra il 1993 e il 1994 e il Los Angeles City College fra il 1994 e il 1996, ottenendo il diploma in cinema e film-video produzioni.

Dopo uno stage a Teleticino, ha frequentato uno stage alla regia sul set di Promised Land” (produzione Amka Film di Massagno, 2001) e un seminario di direzione della fotografia e regia con Slawomir Idziak (direttore della fotografia e collaboratore di Kieslowski e Ridley Scott) nel 2006.

Con compiti di montaggio e cameraman ha partecipato fra il 2000 e il 2009 a diversi progetti. Fra essi segnaliamo

“De vuelta al Sur” (documentario prodotto da Pic Film di Savosa e Rsi)

“Agua Fresca” (documentario prodotto dalla Rsi).

Come assistente alle riprese ha lavorato per

“Triste e arrabbiato, storia di Marian” (documentario Rsi per “Storie”)

“Solo in automobile” (documentario Rsi per “Storie”, interamente girato a Los Angeles)

e “Le vacanze del signor Pons” (documentario Rsi per “Storie”)

In qualità di videomaker e regista per la Rsi, dal 2009 a tutt’oggi ha lavorato per “Patti Chiari”, “il Quotidiano”, “Piatto Forte”, “Telegiornale”, “Squot”, “Cuochi d’artificio”, collaborando fra l’altro (per la ditta Spaid) con Aldo Sofia in Sudafrica.

Recentemente “Storie” ha presentato due suoi documentari: “Barba, capelli e storie di vita”, incentrato sulle vicende di tre parrucchieri attivi in Ticino; e “Città Vecchia, vita nuova”, affresco sul nucleo storico di Locarno.

A livello personale, dal 1995 in poi ha realizzato diversi cortometraggi e mediometraggi e un documentario (“Johnny Castle Rising Star”, nel 2006).

Lorenzo Pomari è nato nel 1986 a Locarno e attualmente risiede a Minusio. Ha conseguito un Bachelor in Scienze della comunicazione all’Università della Svizzera italiana e dal 2011 fra New York e Los Angeles ha frequentato la New York Film Academy, conseguendo il Master of Fine Arts (M.F.A.) in Filmmaking.

Negli Stati Uniti da libero professionista, con la sua Shy Dragon Productions, ha scritto e diretto numerosi cortometraggi, video musicali e brevi documentari, lavorando su numerosi set cinematografici e ricoprendo ruoli di responsabilità. Dopo il suo ritorno in Ticino, avvenuto ad inizio 2015, ha iniziato la sua attività di videomaker, collaborando tra gli altri con TEDxLugano, il Locarno Film Festival e Sony Europe.

A partire dal 2018 collabora regolarmente con la RSI per la realizzazione di servizi per varie redazioni.

Fra i suoi progetti va segnalato il cortometraggio “The Washing Machine” (2014) che è stato proiettato da numerosi film festival in tutto il mondo, vincendo anche il Best Student Short al Dark Frame Film Festival, l’Audience Award – Best Student Film al Cannes Underground Film Festival e il Best Student Film al Los Angeles Art-House Film Festival.

Fabio Martino, compositore, musicista e tecnico del suono, si occuperà della colonna sonora. È membro fondatore di Yo Yo Mundi, band con cui dal 1989 a oggi ha pubblicato 15 album e tenuto oltre 1’500 concerti in tutta Europa.

Ha collaborato con Violent Femmes, Lella Costa, Teresa De Sio, Ivano Fossati e Giorgio Gaber (sua è la fisarmonica nel brano “Io non mi sento italiano”). Parallelamente, come tecnico del suono e produttore artistico, ha lavorato alla realizzazione di oltre 50 album.

Dal 2013 vive in Ticino. È entrato stabilmente nei “Vad Vuc”, per cui cura composizione, produzione artistica, registrazione e missaggi degli ultimi album. Con loro ha registrato e realizzato la colonna sonora del film “Frontaliers Disaster”, un clamoroso successo al botteghino nella Svizzera italiana.

Dal 2014 è tecnico del suono responsabile dei concerti che si svolgono al Teatro Paravento di Locarno durante il Locarno Festival e per il Paravento ha composto le musiche di diversi spettacoli, l’ultimo dei quali è stato “Piccoli passi”, la storia di un incontro fra un giovane migrante africano dei giorni nostri e un ragazzo spazzacamino ticinese di fine ‘800.

Da alcuni anni collabora con Claudio Taddei. Come compositore di musiche ha realizzato diverse colonne sonore, tra cui la sonorizzazione “live” di “Sciopero” di Sergej Ejzenstein insieme agli Yo Yo Mundi, e il film “Compagna di viaggio” di Peter Del Monte.

Etienne Del Biaggio, classe 1995, si è occupato del montaggio. Nato in Ticino da una coppia svizzero-germanica, risiede a Giubiasco. È diplomato in montaggio e post-produzione video al CISA (Conservatorio Internazionale di Scienze Audiovisive) di Locarno nel 2019, uscendo con la miglior media. Si occupa anche di colonne sonore. Dopo la scuola ha preso parte come assistente al montaggio e realizzato la colonna sonora del documentario di Lech Kowalski “C’est Paris Aussi”, che ha vinto il premio Grand Prix of the French Competition alla 31° edizione del FID (International Film Festival Marseille). Inoltre, ha curato il montaggio – e una parziale colonna sonora – del documentario di Domenico Lucchini “One Leaf One World”, che narra del viaggio in Cina di due artiste (una svizzera e l’altra cinese) alla scoperta della fabbricazione della carta.

Individualmente, ha realizzato un video saggio sullo storytelling e un piccolo corto a zero budget intitolato “White”.

Fra le sue passioni, il basso elettrico e la lettura di romanzi classici.